sábado, 7 de abril de 2012

Nessun luogo è lontano / Longe é um lugar que não existe




Nessun luogo è lontano
Richard Bach

“Può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici?
Se desideri essere accanto a qualcuno che ami, non ci sei forse già?”


Rae, cara!
Grazie per avermi invitato per il tuo compleanno!
La tua casa è distante mille miglia dalla mia, e io sono uno che si mette in viaggio solo quando ne vale la pena. Ebbene, ne val proprio la pena, se si tratta di prender parte alla tua festa.
Non vedo l'ora di essere da te!
Il mio viaggio è cominciato dentro il cuore di un piccolo uccello, un colibrì che conoscemmo insieme, io e te, tanto tempo fa. Lo trovai cordiale come sempre, anche stavolta. E tuttavia - quando gli dissi che la piccola Rae stava crescendo e che io stavo andando alla festa per il suo compleanno con un regalo lui rimase perplesso.
Per un pezzo badammo a volare in silenzio, e alla fine lui mi disse: "Ci capisco ben poco, in quel che dici, ma men che mai capisco come mai tu ci vada, a questa festa".
"Ma sicuro che vado, alla festa" dissi io. "Cos'è che ti riesce tanto difficile da capire?"
Lui non rispose niente, lì per lì, ma quando arrivammo alla casa del gufo, mi disse: può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici? Se tu desideri essere da Rae, non ci sei forse già?".
"La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo" dissi al gufo.
Mi parve strano di re vado, è vero, dopo quanto mi aveva detto il colibrì, ma lo stesso mi espressi in quel modo, perché Gufo mi capisse.
Lui pure restò zitto per un pezzo, seguitando a volare.
Un silenzio tutt'altro che ostile.
Ma quando mi ebbe condotto sano e salvo a casa dell'aquila, così mi parlò: "Ci capisco ben poco in quel che dici, ma men che mai capisco perché chiami piccola, la tua amica".
Ma sicuro che è piccola" dissi "dal momento che non è ancora grande. Cos'è che ti riesce tanto duro da capire?"
Gufo allora mi guardò, coi suoi occhi profondi color ambra, mi sorrise e mi disse: "Pensaci su".
"La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo" dissi all'aquila. Mi faceva un po' specie, veramente, dire vado e dire piccola, dopo quanto mi avevano detto Colibrì e Gufo, ma lo stesso mi espressi a quel modo, affinché Aquila potesse capirmi.
Insieme volammo, al di sopra delle vette, a gara con i venti di montagna. Alla fine lei mi disse: "Ci capisco ben pooc in quel che dici, ma men che mai capisco la parola compleanno".
"Ma sicuro: compleanno" dissi io. "S'intende festeggiare il giorno in cui ebbe inizio la vita di Rae, e prima del quale lei non c'era. Cosa c'è di tanto difficile da capire, in questo?"
Aquila allora incurvò le ali e dopo una picchiata rapidissima, atterrò con dolcezza, su una roccia, nel deserto. "Ci sarebbe stato un tempo anteriore alla nascita di Rae? Non pensi piuttosto che la vita di Rae sia cominciata prima ancora che il tempo esistesse?"

"La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo" così dissi anche a Falco. Mi suonava un po' strano tuttavia dire vado, dire piccola e compleanno, dopo quanto avevo udito da Colibrì, da Gufo e Aquila, tuttavia così mi espressi perché Falco mi capisse.
Sorvolammo veloci il deserto, e alla fine lui mi disse: "Sai capisco ben poco di ciò che mi dici, ma meno di tutto mi spiego quel tuo sta crescendo".
"Ma sicuro che Rae sta crescendo" dissi io "Adesso è più vicina all'età adulta, e un anno più lontana dall'infanzia.
Cosa c'è di tanto arduo da capire, quanto a questo?
Falco alfine atterrò su una spiaggia solitaria.
"Un anno più lontana dall'infanzia? Non mi sembra che questo sia crescere!"
Si sollevò di nuovo in volo e, di lì a poco, scomparve.
Il gabbiano, lo so, era molto saggio.
Volando insieme a lui, riflettei bene prima di parlare e scelsi con cura le parole, dimodoché capisse che qualcosa pur avevo imparato.
"Gabbiano" gli dissi alla fine "perché mi porti in volo da Rae, quando sai che in realtà io già sono con lei?
Di là dal mare, di là dai monti, finalmente il gabbiano calò e si posò sopra il tetto di casa tua.
"Perché l'importante mi disse che tu sappia la verità. Finché non la sai - finché non la capisce veramente - puoi soltanto afferrarne qualche stralcio, o brandello, e non senza un aiuto dall'esterno: da macchine, uomini, uccelli. Ma ricordati" disse "che l'essere ignota non impedisce alla verità d'essere vera".
Ciò detto disparve.
E' venuto il momento di aprire il regalo.
I regali di latta e lustrini si sciupano subito, e via. Io invece ho un regalo migliore, per te.
E' un anello da mettere al dito. E brilla di una luce tutta sua.
Nessuno può portartelo via; non può essere distrutto. Tu sei l'unica al mondo che riesca a vedere l'anello che io ti dono, come io ero l'unico in grado di vederlo quand'era mio.
Questo anello ti dà un nuovo potere. Messo al dito, potrai levarti in volo con tutti gli uccelli dell'aria - vedere attraverso i loro occhi dorati - palpare il vento che sfiora le loro vellutate piume - e potrai quindi conoscere la gioia di sollevarti lassù, in alto, al di sopra del mondo e di tutte le sue pene. Potrai restarci quanto ti parrà, su nel cielo, al di là della notte, e oltre l'alba. E quando avrai voglia di tornar giù di nuovo, vedrai, tutte le tue domande avranno risposta e tutte le tue ansie si saranno dileguate.
Al pari di ogni cosa che non può toccarsi con mano o vedersi con gli occhi, il tuo dono si fa più potente via via che lo usi.
Dapprincipio l'impiegherai solo quando sei fuori di casa, all'aperto, guardando l'uccello insieme al quale voli.
Ma poi, più in là, se l'adoperi ben bene, funzionerà anche con quegli uccelli che non vedi; finché t'accorgerai che non ti occorre né l'anello né l'uccello per volare al di sopra delle nubi, nel sereno.
E quando arriverà per te quel giorno, tu dovrai a tua volta donare il tuo dono a qualcuno che sai ne farà buon uso; costui potrà apprendere, allora, che le uniche cose che contano sono quelle fatte di verità e di gioia, e non di latta e lustrini.
Rae questo è l'ultimo anniversario che festeggio con te in modo speciale.
Dai nostri amici uccelli ho imparato quanto segue.
Non posso venire da te, perché già ti sono accanto.

Tu non sei piccola, perché già sei cresciuta: sei grande e giochi con il tempo e la vita - come tutti facciamo - per il gusto di vivere.
Tu non hai compleanno, perché sei sempre vissuta; non sei mai nata, e mai morirai.
Non sei figlia di coloro che tu chiami papà e mamma, bensì loro compagna d'avventure, in viaggio alla scoperta delle cose del mondo, per capirle.
Ogni regalo che ti fa un amico è un augurio di felicità: così pure questo anello.
Vola libera e felice, al di là dei compleanni, in un tempo senza fine, nel persempre. Di tanto in tanto noi c'incontreremo - quando ci piacerà - nel bel mezzo dell'unica festa che non può mai finire.

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Longe é um lugar que não existe  - Richard Bach


"- Rae! Obrigado por me convidar para a sua festa de aniversário!"

Sua casa fica a mil quilômetros da minha e viajo apenas pela melhor das razões. E uma festa para Rae é a melhor e estou ansioso para estar ao seu lado.

Começo a viagem no coração do Beija-Flor, que há tanto tempo você e eu conhecemos. Ele se mostrou amigo como sempre, mas ficou espantado quando lhe disse que a pequena Rae estava crescendo e que eu estava indo à sua festa de aniversário, levando um presente.

Voamos algum tempo em silêncio, até que finalmente ele disse:

- Não entendo muito bem o que você falou, mas o que menos entendo é o fato de estar "indo" a uma festa.

- Claro que estou indo à festa. - respondi. - O que há de tão difícil de se compreender nisso?

Ele ficou calado e só voltou a falar quando chegamos à casa da coruja:

- Podem os quilômetros separar-nos realmente dos amigos? Se quer estar com Rae, já não está lá?

- A pequena Rae está crescendo e estou indo à sua festa de aniversário com um presente. - falei para a coruja. Parecia estranho dizer "indo" depois da conversa com Beija-Flor, mas falei assim mesmo para que Coruja compreendesse.

Ela voou em silêncio pôr um longo tempo.

Era um silêncio amistoso, mas Coruja disse ao me deixar em segurança na casa da águia:

- Não entendo muito bem o que você falou, mas o que menos entendo é ter chamado sua amiga de "pequena".

- Claro que ela é pequena, porque não é crescida - respondi. - O que há de tão difícil de se compreender nisso?

Coruja fitou-me com os olhos profundos, cor de âmbar, sorriu e disse:

- Pense a respeito.

- A pequena Rae está crescendo e estou indo à sua festa de aniversário com um presente. - falei para Águia. Parecia estranho falar agora "indo" e "pequena", depois das conversas com Beija-Flor e Coruja, mas falei assim mesmo para que Águia compreendesse.

Voamos juntos sobre as montanhas, subindo nos ventos das montanhas.

E Águia finalmente disse :

- Não entendo muito bem o que você falou, mas o que menos entendo é essa palavra "aniversário".

- Claro que é aniversário. - respondi. - Vamos comemorar a hora que Rae começou e antes da qual ela não era. O que há de tão difícil de se compreender nisso?

Águia curvou as asas para a descida e foi pousar suavemente sobre a areia do deserto.

- Um tempo antes de Rae começar? Não acha que é mais a vida de Rae que começou antes que o tempo existisse?

- A pequena Rae está crescendo e estou indo à sua festa de aniversário com um presente. - falei para Gavião. Parecia estranho falar "indo", "pequena" e "aniversário", depois das conversas com Beija-Flor, Coruja e Águia, mas falei assim mesmo para que Gavião compreendesse.

O deserto se estendia interminavelmente lá embaixo e ele finalmente disse:

- Não entendo muito bem o que você falou, mas o que menos entendo é "crescendo".

- Claro que ela está crescendo - respondi. - Rae está mais perto de ser adulta, mais longe de ser criança. O que há de tão difícil de se compreender nisso?

Gavião pousou finalmente numa praia deserta.

- Mais um ano longe de ser criança? Isso não me parece ser o mesmo que crescer.

E Gavião alçou vôo e foi embora.

Eu conhecia o bom senso de Gaivota. Voamos juntos, pensei com muito cuidado e escolhi as palavras, a fim de que, ao falar, Gaivota soubesse que eu estava aprendendo:

- Gaivota, por que está me levando a voar para ver Rae, quando na verdade sabe que estou com ela?

Gaivota sobrevoou o mar, as colinas, as ruas e pousou suavemente em seu telhado e disse:

- Porque o importante é você saber a verdade. Até saber, até realmente compreender, só pode demonstrá-la em coisas menores, com ajuda externa, de máquinas e pessoas e pássaros. Mas deve se lembrar sempre que não saber não impede a verdade de ser verdadeira.

E Gaivota se foi.

E agora é chegado o momento de abrir o seu presente. Presentes de lata e vidro amassam e quebram num dia, somem para sempre. Mas eu tenho um presente melhor para você.

É um anel para você usar. Cintila com uma luz especial e não pode ser tirado por ninguém, não pode ser destruído. Somente você, no mundo inteiro, pode ver o anel que lhe dou hoje, como fui o único que pude vê-lo quando era meu.

O anel lhe dá um novo poder. Usando-o, você pode alçar vôo nas asas de todos os pássaros que voam.

Pode ver através dos olhos dourados deles, pode tocar o vento que passa pôr suas penas macias, pode conhecer a alegria de se elevar muito acima do mundo e suas preocupações. Pode permanecer no céu pôr tanto tempo quanto quiser, através da noite, pelo descer do sol; e quando sentir vontade de outra vez descer, suas perguntas terão respostas, suas preocupações terão acabado.

Como tudo o que não pode ser tocado com a mão nem visto com o olho, seu presente se torna mais forte à medida que o usa.

A princípio, pode usá-lo apenas quando está fora de casa, contemplando o pássaro com quem você voa.

Mais tarde, porém, se usá-lo bem, vai funcionar com pássaros que não pode ver, até que finalmente acabará descobrindo que não precisa do anel nem de pássaro para voar sozinho acima da quietude das nuvens.

E quando esse dia chegar, deve dar seu presente a alguém que saiba que irá usá-lo bem, alguém que possa aprender que as coisas que importam são as feitas de verdade e alegria, não as de lata e vidro.

Rae, este é o último dia especial de comemoração a cada ano que estarei com você, tendo aprendido com os nossos amigos, os pássaros.

Não posso ir ao seu encontro porque já estou com você.

Você não é pequena porque já é crescida, brincando entre suas vidas como todos fazemos, pelo prazer de viver.
Você não tem aniversário porque sempre viveu; nunca jamais haverá de morrer. Não é a filha das pessoas a quem chama de mãe e pai, mas a companheira de aventuras delas na jornada maravilhosa para compreender as coisas que são.

Cada presente de um amigo é um desejo de felicidade.

É o caso do anel.

Voe livre e feliz além de aniversários e através do sempre. Haveremos de nos encontrar outra vez, sempre que desejarmos, no meio da única comemoração que não pode jamais terminar.